In condizioni fisiologiche questo fenomeno è assolutamente normale, giacché i capelli sono soggetti ad un continuo ricambio. In condizioni basali il capello cade quando il follicolo ha già prodotto un nuovo capello pronto a sostituirlo.
Ogni individuo in media perde dai 10 ai 50 capelli al giorno. Il distacco del capello deiscente è favorito da manovre meccaniche, per cui la maggior parte dei capelli cade durante la spazzolatura ed il lavaggio.
Inoltre, ci sono particolari periodi dell'anno in cui i capelli cadono fisiologicamente in misura maggiore. Sono note, infatti, sia la stagione autunnale (stagione in cui cadono le foglie) sia - in alcuni soggetti - la primavera. Le cause di questa perdita stagionale dei capelli non sono ancora ben note, tuttavia dati recenti indicano che il sole estivo può essere un'importante causa della successiva caduta autunnale.
Ad ogni modo, la caduta fisiologica dei capelli può divenire patologia nel momento in cui:
- la perdita è superiore ai 100 capelli/die;
- l'aumentata caduta si protrae anche per alcune settimane;
- è presente un diradamento per cui la cute del cuoio capelluto è visibile (cd. chiazze di diradamento).
Le cause principali responsabili della caduta dei capelli sono le seguenti:
- il sole: durante l'estate, infatti, è sempre necessario proteggere dal sole il cuoio capelluto con un cappello o un berretto, soprattutto se i capelli sono un po' diradati. I solari per capelli, inoltre, sono utili a proteggere dal sole il fusto del pelo e quindi prevengono la decolorazione del capello e le doppie punte. Non proteggono però il follicolo e quindi non sono sufficienti per prevenire la caduta;
- il fumo: vi sono studi che indicano che anche il fumo passivo possa provocare una aumentata caduta;
- lo stress: lo stress è una della cause più frequenti;
- le diete dimagranti: ogni dieta, anche la più equilibrata, provoca insieme al dimagrimento un'aumentata caduta;
- l'anemia: è importante, nei soggetti predisposti, verificare regolarmente i livelli di ferro nel sangue (sideremia) ed i depositi di ferro (dosaggio della ferritina) in modo da prevenire la caduta;
- il post-partum: gli ormoni estrogeni prolungano la fase di crescita del follicolo e ritardano la caduta del capello. Per questo durante la gravidanza i capelli cadono meno del normale; due-tre mesi dopo il parto però cadranno tutti quei capelli che non erano caduti durante la gravidanza. Se è presente anche una carenza di ferro, evento comune nel post-partum specialmente se la mamma allatta, la caduta può essere imponente e preoccupante. In genere il problema si risolve spontaneamente in 2-3 mesi;
- farmaci: alcuni farmaci provocano come effetto collaterale una caduta di capelli. Attenzione alla vitamina A ed al beta-carotene; un uso protratto di integratori contenenti queste sostanze può avere come conseguenza una aumentata caduta. Altri farmaci che possono favorire la caduta sono gli anticoagulanti, gli antidepressivi, gli ipocolesterolemizzanti, gli antivirali ed i beta-bloccanti. Alla sospensione della pillola anticoncezionale può far seguito una caduta dei capelli assimilabile a quella che si osserva nel post-partum. La caduta è anche in questo caso conseguenza del fatto che gli ormoni contenuti nella pillola rallentano il normale ricambio del follicolo e prevengono la caduta fisiologica.